Gli ambiti della formazione

Descrizione

Progettare competenze

La crescente complessità della società richiede un passaggio da curricoli per contenuti a curricoli per competenze. Basare un curricolo sulle competenze significa intendere l’apprendimento come un processo attivo di costruzione del sapere; in questa luce, il docente deve ripensare la propria disciplina come fonte di risorse per la maturazione di competenze. Ciò richiede una ristrutturazione del bagaglio formativo del docente, cui è richiesto di:

  • padroneggiare l’epistemologia delle discipline per poter analizzare la formatività dei nodi concettuali;
  • possedere modelli metodologico-didattici che coinvolgano gli studenti, rendendoli protagonisti del loro apprendimento, in vista dello sviluppo delle competenze;
  • disporre di strumenti di progettazione/ documentazione/valutazione dei percorsi formativi.

 
Valutare competenze
La formazione delle competenze impone ai docenti nuovi modelli di progettazione e, conseguentemente, nuovi sistemi valutativi, incardinati sulla persona, sulla trasparenza, su una varietà di strumenti da utilizzare per la documentazione del processo di apprendimento. Al fine di apprestare strumenti fortemente comunicativi e capaci di esprimere e valorizzare i diversi talenti, il docente dovrà fare attenzione a:

  • costruire e/o analizzare attività e prove in base ai criteri ricavati dall’analisi “formativa” dei nodi disciplinari;
  • controllare coerenza ed efficacia degli esiti, rispetto agli obiettivi della progettazione;
  • analizzare e co-costruire con gli studenti strumenti capaci di narrazione e valutazione del processo di apprendimento/insegnamento per responsabilizzarli e indurre consapevolezza dei loro ‘saperi’;
  • coinvolgere tutti gli allievi, prevedendo momenti di auto- co e inter valutazione in cui studenti e insegnanti riflettono e decidono in forma autonoma e condivisa.


Per un curricolo verticale

Il curricolo verticale si struttura sulla pregnanza del concetto di unitarietà del percorso formativo, che ha inizio dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori; nel continuum scolastico assume particolare attenzione il passaggio dalla scuola secondaria di primo grado al biennio obbligatorio, snodo di capitale importanza nell’adolescente. L’ottica innovativa punta sulla costruzione e differenziazione dei percorsi curricolari alla luce delle Nuove Indicazioni e delle Linee Guida, centrate sul valore formativo delle discipline, sensibili al processo di crescita degli allievi e alla complessità del reale (la continuità nella discontinuità). I cardini ideali ed operativi sono:

  • la centralità della persona;
  • la differenziazione dei percorsi innervati sul valore formativo dei ‘saperi’ disciplinari;
  • la predisposizione di ambienti di apprendimento;
  • la strutturazione di un sistema di comunicazione e di documentazione volto a dare spessore e significatività alla narrazione/conduzione del lavoro.

Didattica e Nuove Tecnologie
La proposta intende offrire agli insegnanti, tramite l’acquisizione e l’uso di competenze digitali, percorsi di formazione alle competenze del cittadino europeo, intersecate alle competenze disciplinari. Propone pacchetti applicativi digitali specificamente utilizzati e utilizzabili per una didattica formativa di condivisione, partecipazione, cooperazione alla costruzione del sapere.
Ciò significa condividere ed essere consapevoli di alcuni aspetti fondamentali della rete:

  • la rete è una risorsa
  • la rete può/deve essere oggetto di studio
  • la rete è uno strumento di apprendimento cooperativo
  • la rete è un ambiente di apprendimento anche non formale e informale.
  • la rete permette la costruzione sociale della conoscenza.

Ogni proposta formativa, infine, mette in atto processi di documentazione delle esperienze didattiche, che vuol dire pensare, già nel momento della programmazione, a cosa rendere comunicabile e come.

La didattica laboratoriale
La didattica laboratoriale intende favorire i processi di insegnamento/apprendimento, offrendo strumenti e strategie utili per abbandonare la logica della ri-produzione del sapere e fare spazio alla ri-costruzione, alla ri-scoperta e alla re-invenzione delle conoscenze che, filtrate attraverso momenti di proceduralizzazione, devono generare capacità e competenze. Il laboratorio è un contesto dai forti caratteri operativi e comunicativo-relazionali, in cui il docente è indotto a riconsiderare tempi e modi del suo operato, allestendo una dimensione concreta, significativa e costruttiva. Le situazioni di apprendimento:

  • privilegiano la costruzione della conoscenza;
  • presentano compiti autentici, collegati a contesti di senso;
  • consentono rappresentazioni multiple della realtà, aderenti alla complessità del reale;
  • favoriscono la riflessione, il ragionamento e la consapevolezza;
  • promuovono la costruzione cooperativa e condivisa dell’appreso.


Le tecniche metacognitive.

La proposta prende avvio dal nucleo di acquisizioni psicologiche e pedagogiche con cui la ricerca più recente ha connotato l’ambito apprenditivo, affettivo, emotivo, socio-relazionale nello sviluppo degli allievi. I concetti come motivazione, immagine di sé, stili attributivi, auto-efficacia, metacognizione, ecc. sono riferimenti indispensabili nell’elaborazione dei percorsi formativi. Sul piano dell’azione concreta, i docenti non possono mancare nel predisporre attività con cui orientare gli allievi a:

  • sviluppare strategie alternative d’apprendimento e strategie motivazionali interne, per facilitare lo studio e la comprensione delle varie discipline;
  • riconoscere le proprie potenzialità e comprendere le emozioni che i successi e gli insuccessi producono;
  • risolvere problemi, progettare, inventare mettendo a frutto quanto appreso;
  • elaborare forme di autovalutazione dei propri apprendimenti;
  • riconoscere il ruolo della relazione positiva tra compagni e con i docenti.

È un progetto che attraversa tutte le aree disciplinari investendo il docente del ruolo di ricercatore. Ciò significa che oltre ad offrire stimoli agli alunni, anch’egli è invitato ad auto-osservarsi e contemporaneamente ad osservare gli eventi che hanno luogo in classe in relazione al suo operare.